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Butterfly Pea Flower Tea, l'infuso blu che arriva dal sud-est asiatico

Dal sud-est asiatico arriva una tisana tutta nuova che stupisce per il suo colore unico. Si chiama Butterfly Pea Flower Tea, anche se non è propriamente un tè. Più correttamente, è una tisana preparata con i fiori essiccati di una pianta molto particolare: il Butterfly Pea (Clitoria ternatea), “pisello blu” o “pisello ordofan” e appartiene alla famiglia stessa famiglia del Rooibos, ovvero quella delle leguminose. 
La caratteristica più interessante sono i suoi fiori color blu profondo e intenso. Possono essere consumati fritti oppure possono essere essicati per preparare questo infuso dal colore unico. Al palato risulta molto erbacea, con note che ricordano l’acqua di cottura dei legumi e tratti dolci. Per questo sta prendendo piede particolarmente tra i barman che lo usano per creare cocktail dai colori più fantasiosi. 
Grazie a una una reazione naturale che coinvolge il ph del liquido e gli antociani, pigmenti colorati presenti, per esempio, dei mirtilli, dalle proprietà antiossidanti, è possibile trasformare il colore della tisana. Un tocco di limone e l'infuso diventa viola nel giro di qualche istante Il Butterfly Pea Flower Tea è ormai una tendenza, infatti i fiori si possono trovare anche polverizzati e diventare quello che viene definito il matcha blu. 
Alcuni sostengono sia un vero toccasana anche per la salute: sono infatti ricchi di antociani, interessanti antiossidanti e ha effetti positivi nel contrastare l’invecchiamento della pelle e dei capelli. Inoltre l'infuso è ideale per combattere l’ansia e lo stress tenendo anche sotto controllo la glicemia nel sangue.
Tutto ciò però trova al momento una grande ostilità da parte degli organi più competenti in materia, Secondo il Dipartimento della Sanità di Taipei della Food and Drug Administration (FDA) però bisognerebbe limitarne il consumo almeno fino a quando non verrà completata la valutazione di sicurezza. Al momento questi fiori sono approvati solo come coloranti e non dovrebbero essere aggiunti al cibo o alle bevande. Questo è quanto sostiene il direttore della divisione Food and Drug della città, Wang Ming-li. 
Questo perché contiene flavonoidi, noti per causare contrazioni uterine, dannosi soprattutto per le donne incinte. Al momento, nessuna azienda ha chiesto l'approvazione della FDA per utilizzare la pianta come ingrediente alimentare o per le bevande. Chiunque verrà scoperto a vendere la pianta come cibo o bevanda potrebbe essere multato da 1,938 a 6,46 milioni di dollari ai sensi della legge che disciplina la sicurezza alimentare e l'igiene.

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