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Canapa, per l'UE rientra nel "novel food"

L’uso alimentare della canapa è attestato da alcuni secoli in diverse aree europee. L'UE però crede che non siano state presentate prove sufficienti di una tradizione alimentare anteriore al 1997 e ha deciso di inserire questi prodotti nell'elenco dei cosiddetti novel food.

Si tratta di una classificazione di “nuovi” alimenti che necessitano di un iter autorizzativo lungo e notevolmente costoso per essere riconosciuti come tali. Per questo motivo Federcanapa e l’associazione Canapa sativa Italia, rivolgono un appello alle istituzioni nazionali affinché avviino adeguate tutele legislative per il settore. 

Il motivo di tale iniziativa riguarda il fatto che il cannabidiolo (Cbd), è già inserito nell'elenco degli ingredienti dei cosmetici europei (CAS n. 13956–‐29–‐1) per i suoi effetti “antiossidanti, antiseborroici, emollienti e protettivi della pelle” ed è ora stato riclassificato e soggetto a restrizioni in quanto sarebbe connesso a sostanze narcotiche (il Thc) incluse nella Convenzione unica internazionale sugli stupefacenti del 1961. 

«Il riferimento è palesemente erroneo e illegittimo, in quanto la convenzione stessa riconosce che la “canapa industriale” non rientra nell'ambito della legislazione sulle droghe e del resto non contiene alcun riferimento al Cbd, cannabinoide notoriamente privo di effetti stupefacenti. – spiegano le due associazioni – Tra l’altro questa impostazione contrasta con le recenti raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità di escludere dagli stupefacenti i prodotti a base di Cbd e con livelli di Thc inferiori allo 0,2%. La stessa legge italiana sulla canapa industriale (L. 242/2016) incentiva e promuove la coltivazione e la trasformazione della canapa per usi alimentari e cosmetici. E il fatto che non citi i fiori di canapa tra i prodotti derivabili, non significa che non si possano utilizzare, come ha chiarito una recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione (4920/2019)». 

Le due associazioni chiedono pertanto al Governo e al Parlamento italiano una tutela al fine di perseguire tre obiettivi, ovvero l’esclusione della canapa dall'elenco dei novel food, l’inserimento degli estratti di cannabinoidi non psicoattivi e con livelli di Thc inferiori alla soglia dello 0,2% nella lista degli integratori alimentari, per dare piena attuazione alla legge sulla canapa industriale e in conformità con le raccomandazioni della stessa Oms e l’inclusione del Cbd e degli altri cannabinoidi non psicoattivi tra le sostanze cosmetiche. 

«Si tratta di definire poche regole di buon senso, a sostegno di prodotti che favoriscono e non danneggiano la salute delle persone e a sostegno dei principi di libera iniziativa economica, onde evitare di danneggiare tutti quegli investitori che hanno creduto in un settore innovativo, investendo risorse e competenze».

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